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Ponte sullo Stretto il governo rassicura: “In manovra con 11,6 miliardi”

I fondi per realizzare il Ponte sullo Stretto di Messina "ci sono". L'ennesima rassicurazione del governo è arrivata questa mattina, con la conferma di 11,6 miliardi di euro in manovra. Restano però le perplessità del Wwf, secondo cui "per stabilire il costo servono le valutazioni ambientali"

Sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, i cui lavori da cronoprogramma dovrebbero partire entro luglio 2024, i fondi in manovra di Bilancio ci sono. Forse. “Consiglio di non inseguire i sentito dire e i documenti non ufficiali”. Il riferimento è alla Legge di Bilancio, e le parole sono di Giorgia Meloni, presidente del Consiglio dei ministri, che le ha riportate appena tre giorni fa sul suo profilo Instagram. Una frase che serviva a smentire le numerose bozze semi-ufficiali della Legge di Bilancio, che contenevano anche una ormai famigerata misura che avrebbe consentito all’Agenzia delle Entrate di accedere ai conti correnti degli italiani anche senza l’intervento di un giudice. Superato, almeno mediaticamente, il tema, restano però i conti, con i fondi da trovare per le pensioni, e per un eventuale aumento della cedolare secca, la formula più utilizzata per gli affitti, dal 21 al 26 per cento. E naturalmente i miliardi necessari a finanziare per il Ponte sullo Stretto di Messina. Proprio questa mattina sul tema è arrivata una dichiarazione dal Governo: “La manovra contiene l’autorizzazione complessiva della spesa per il Ponte sullo Stretto di Messina, che è stimata in 11,6 miliardi di euro“. Parole di Matilde Siracusano, sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento e deputata di Forza Italia, intervenendo ad “Agorà”, su Rai 3.

Leggi l’articolo – Ponte sullo Stretto di Messina, c’è una data: i lavori da luglio 2024

Wwf sul Ponte: “Cifra necessaria ancora da stabilire”

Lo stanziamento, al quale si aggiungerebbe un annunciato contributo da un miliardo della Regione siciliana tramite Fondo di coesione Fsc, porterebbe l’opera – il ponte sospeso a unica campata più lungo del mondo – a 12,6 miliardi di euro. Una cifra che non convince Wwf Italia. Secondo l’associazione ambientalista, da sempre contraria all’opera, “il governo evidentemente non conosce nemmeno i costi finali necessari alla realizzazione dell’opera, costi che dipendono anche dalle necessarie valutazioni di impatto ambientale sinora non concluse”. Di parere opposto l’opinione del governo, che tramite Siracusano attacca chi si oppone, dicendo che ha “posizioni pregiudiziali, ideologiche e anacronistiche“.

Leggi anche – Il geologo Tozzi “demolisce” il ponte sullo Stretto: “Delirio di onnipotenza”

La risposta a Mario Tozzi e lo “spettro Vajont”

Siracusano, dopo un esplicito riferimento al geologo Mario Tozzi, che oggi ha espresso la propria contrarietà all’opera evocando una grande tragedia, lo “spettro del Vajont”, in tv rassicura: “Il Ponte sarà un’infrastruttura straordinaria, bellissima, unica al mondo, attrarrà investimenti e turismo, creerà posti lavoro, renderà agevole per i siciliani raggiungere la penisola, abbatterà quella tassa occulta di 6 miliardi di euro all’anno causata dall’insularità che chi vive in Sicilia deve sobbarcarsi. I benefici saranno, insomma, innumerevoli e attualmente neanche pienamente stimabili. Il ministro Matteo Salvini, la maggioranza e Forza Italia sono determinati.

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Leandro Perrotta
Leandro Perrotta
Catanese, mai lasciata la vista dell'Etna dal 1984. Dal 2006 scrivo della cronaca cittadina. Sono presidente del Comitato Librino attivo, nella città satellite dove sono cresciuto.

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