Produzione arance, chiesto lo stato di calamità naturale in Sicilia Orientale

Produzione diarancea rischio nellaPiana di Cataniae non solo.Confragricoltura Cataniaha inviato una richiesta urgente allaRegione Siciliana, chiedendo il riconoscimento dellostato di calamitàper lasiccitàche sta colpendo laSicilia Orientale. Il presidenteGiosuè Arcoriaha scritto al presidenteRenato Schifani, all’assessore all’AgricolturaLuca Sammartinoe al dirigente del Dipartimento generale dell’Agricoltura,Dario Cartabellotta, sottolineando latotale assenza di acquae laperdita della produzione. Leggi anche –Caldo e desertificazione, la Sicilia potrebbe diventare la nuova Tunisia L’assenza di piogge ha assestato un duro colpo alleproduzioni agrumicola da Catania a Siracusa e fino ad Enna, lasciando le aziende senza alcuna possibilità diraccoltoe quindi divenditadel prodotto sulmercato. La richiesta dello stato di calamità alla Regione punta a garantire almeno degliindennizziper le realtà che rischiano di subireperdite economiche generali.In Sicilia la situazione era già grave per una delle varietà territoriali, quella dell’Arancia bionda di Ribera, danneggiata dalla grandine fuori stagione e dal ragno rosso.Nella zona orientale, in realtà, non c’è una varietà particolare a rischio, perché l’assenza di acqua ha colpitotutte le piantagionie quindi tutti i tipi di arance. Chi ha conservato acqua neipozziha potuto salvare l’albero, chi non ha potuto, ha perso albero e frutto. Leggi anche –Siccità, 95 milioni di mc in meno nelle dighe siciliane. “Ma non è emergenza” L’estate torridadel 2023 – da 50 gradi in campagna – porterà sul mercato dellearance più piccole. La pezzatura potrebbe anche non essere accettata e quindi restare fuori dalladistribuzione. In questo caso le aziende produttrici di arance nella Sicilia orientale rischiano un fatturato pari a zero. Condizioni climatiche aride avevano già influito negativamente sullaproduzione e la vendita di altra frutta e sulle verdure. I prezzi sono schizzati alle stelle, fino a triplicarsi, complice anche un aumento esponenziale dei costi degli imballaggi.