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Pubbliservizi: il futuro di 331 lavoratori nella riunione della Città Metropolitana

Si vogliono valutare le condizioni per un assorbimento del personale della partecipata fallita nella nuova Società, costituita recentemente. Il giorno dopo l'incontro con la città Metropolitana, il 28 aprile, si terrà un incontro clou all'Ufficio per l'Impiego

Dalla consapevolezza di essere ormai davvero appesi a un filo alla speranza di una soluzione definitiva che porti alla salvaguardia del posto di lavoro, ormai bene prezioso in una terra degradata e riva di lavoro qual è la Sicilia. Sono questi gli umori che attraversano la mente di 331 lavoratori della Pubbliservizi, la società partecipata della Città metropolitana dichiarata fallita e nutrono le speranze dei sindacati che in questi mesi si battono affinché i lavoratori non finiscano sulla strada. Adesso qualcosa di concreto si muove, eppure sino a 48 ore fa le notizie che provenivano dai palazzi istituzionali non lasciavano presagire nulla di buono per le centinaia di maestranze della partecipata storica . L’unica ancora di salvataggio temporanea per le maestranze era una possibile cassa integrazione che poteva essere richiesta dai curatori fallimentari al ministero del Lavoro. Ma su tutta la vicenda incombe la spada di Damocle che rischia ancora di abbattersi sulle speranze definitive e che porta una data definita, quella del 15 maggio quando la procedura fallimentare arriverà al dunque e per i lavoratori dopo un periodo di cassa potrebbe aprirsi l’unica strada del licenziamento.

Arriva la convocazione tanto attesa

Poche ore fa la Città metropolitana ha inviato una nota di convocazione di un tavolo tecnico nella sede di via Nuovaluce che si riunirà alle 16.30 di domani con all’ordine del giorno “Ipotesi del passaggio dei lavoratori Pubbliservizi a alla Servizi città Metropolitana di Catania-Azienda speciale”. Al vertice sono stati invitati i curatori fallimentari della Pubbliservizi, e i sindacati di Ugl Igiene ambientale, Filcams Cgil, Uil trasporti, Fisascat Cisl, Cias-terziario, Snalv Confsal, Sigus Confali. Nella nota rivolta a sindacati si legge che “Facendo seguito alle vostre comunicazioni del 20 aprile, con la presente, di concerto con la Città metropolitana, vi invitiamo a un incontro finalizzato a verificare le possibili soluzioni atte a consentire il passaggio dei lavoratori alla Azienda speciale“.

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I sindacati vedono positivo

Per i sindacati la convocazione che arriva 24 ore prima del nuovo incontro convocato per il 28 aprile all’Ufficio per l’impiego, fa segnare una tappa che potrebbe diventare fondamentale per la salvaguardia del posto di lavoro per gli oltre 300 dipendenti. “La nuova convocazione – spiega Giuseppe D’Amico; segretario della Ugl comparto Igiene pubblica – va verso la giusta direzione e quantomeno segna una novità, rispetto al passato, che ci arriva direttamente dalla Città metropolitana e dalla nuova Azienda speciale. Questo è il segnale che qualcosa si sta muovendo e che questo vertice potrebbe segnare un passaggio molto importante in vista dell’incontro del giorno successivo al palazzo dell’Esa”. “Ancora non si può certo dire che la vertenza si stia chiudendo. Ma questa annunciata disponibilità ad avviare un discorso – ha aggiunto D’Amico – è già un buon segnale verso quelle che erano state le nostre richieste, e cioè quelle dell’assorbimento in toto dei lavoratori nella nuova Azienda speciale e il trasferimento alla nuova società anche di tutto il parco mezzi”. “I tempi sono ormai strettissimi per salvare l’ex partecipata, ma una volta riaperta la procedura del licenziamento collettivo questo passaggio potrebbe realmente servire per capire qual è in concreto la volontà della Città metropolitana e della nuova Azienda speciale a partecipare alla nuova asta competitiva e quindi assumersi gli oneri del costo del personale di Pubbliservizi, inglobando finalmente nella nuova società anche tutti i beni e il parco mezzi della fallita, conclude”.

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Una crisi lunga di tanti anni

Il dramma della Pubbliservi si trascina da anni, da quando la Città metropolitana manifestò tutte le sue difficoltà a farsi carico degli oneri della società partecipata. Da allora la crisi della Pubbliservizi è apparsa senza soluzione e pian piano si è arrivati ala dichiarazione di fallimento e alla necessità dell’ente intermedio di dotarsi di una nuova società per farsi carico dei servizi fin qui erogati alla collettività. Adesso siamo veramente alla resa dei conti finale ed entro il 15 maggio, data fissata dal Tribunale, dovrà essere trovata una soluzione per evitare anche le procedure di licenziamento per tutto il personale.

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Molte prese di posizione della politica ma senza esito

La vicenda Pubbliservizi segna una data negativa sul futuro a fine novembre dell’anno scorso, quando a quarta Sezione civile e fallimentare del Tribunale dichiarò l’inammissibilità della domanda di omologazione di concordato avanzata dalla Pubbliservizi spa. I giudici disposero la “conversione dell’amministrazione straordinaria, in cu si trovava la società in liquidazione giudiziale”. Allora il Tribunale nominò anche i curatori fallimentari. Da quel momento in poi si è andati avanti di proroga in proroga che hanno consento anche un rinvio delle procedure di licenziamento dei 331 lavoratori. Nel corso di questi ultimi mesi ci sono state numerose prese di posizione anche della politica, come un mozione di solidarietà in Consiglio comunale di Catania, sino a un emendamento dei consiglieri regionali dell’Mpa contro i licenziamenti. Nonostante queste prese di posizione l’iter è andato avanti e quella di questi giorni è proprio l’ultima spiaggia per salvare una azienda che sin dagli albori sembrava essere nata sotto i peggiori auspici.

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Giuseppe Bonaccorsi
Giuseppe Bonaccorsi
Giornalista professionista con un passato di redattore esperto per molti decenni al quotidiano "La Siclia". Ha collaborato attivamente con diverse testate regionali e nazionali e per anni con l'agenzia stampa "Quotidiani associati". Attualmente collaboratore di diverse testate giornalistiche nazionali e regionali e in particolare de "Il dubbio", il "Fatto quotidiano". Nel recente passato anche collaboratore del "Domani".

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