“I beneficiari di Reddito di Cittadinanza (Rdc) sono tenuti per espressa previsione normativa a partecipare ai Progetti di pubblica utilità (Puc) a titolarità dei Comuni, e rientrano tra coloro che a qualsiasi titolo svolgono attività presso strutture pubbliche e che a decorrere dal 15 ottobre 2021 e fino al 31 dicembre 2021 sono tenute a possedere ed esibire su richiesta la certificazione verde”. Lo scrive il Ministero del Lavoro in una nota emanata il 29 ottobre, e destinata agli uffici competenti in materia di Reddito di Cittadinanza di Comuni, ambiti territoriali, Anpal e Anci. L’interpretazione, come spiega la stessa nota ministeriale, comporta quindi un obbligo di possesso della certificazione verde Covid-19 anche se non si è mai preso servizio all’interno dei Puc degli enti locali, in quanto al momento dell’eventuale chiamata in servizio non sarà possibile attendere che sia prodotta.
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Il ministero dà una “scappatoia” ai no green pass
La nota del ministero dice espressamente che il green pass dovrà essere presentato all’accesso al servizio anche per chi svolge i Puc nei locali scolastici. La pena, come stabilito dalle regole sull’uso della certificazione verde, l’essere considerati “assenti ingiustificati”. Cosa che, secondo le regole stabilite per il sussidio, significa l’immediata esclusione dal bonus. Il ministero fornisce esplicitamente anche una scappatoia per “no-vax” e “no green pass”: “Al beneficiario che non intendesse dotarsi di green pass potrà essere suggerito preventivamente di rinunciare al Rdc per evitare la decadenza e poter ripresentare immediatamente domanda non appena disponesse della certificazione o quest’ultima non fosse più ritenuta necessaria in termini di legge”. La misura non si applica solo a chi è esentato per motivi medici dalla vaccinazione.