“L’emergenza sicurezza sul lavoro è ignorata, solo parole e spot dal Governo. Questa è una delle ragioni di protesta e di proposta, di appello e di denuncia, che sono alla base della mobilitazione nazionale decisa da Cgil-Cisl-Uil e che proprio a Catania vogliamo ricordare. Questa provincia, infatti, ha avuto in Sicilia ancora lo scorso anno il triste primato di quegli incidenti che qualcuno si ostina a definire morti bianche e, invece, sono spesso omicidi sul lavoro. Generati da disprezzo delle regole, turni massacranti, omissione delle più elementari misure di prevenzione. Noi rivendichiamo occupazione, ma non a ogni costo. Dev’essere dignitosa, sicura, stabile e tutelata dai contratti”. Lo ha detto la segretaria della Uil Sicilia, Luisella Lionti, stamattina a Catania per la riunione territoriale degli Attivi di Cgil-Cisl-Uil, una delle assemblee in programma in tutta Italia nell’ambito della mobilitazione unitaria che culminerà per il Sud Italia con la manifestazione del 20 maggio a Napoli. Nella sala-conferenze di Palazzo Platamone anche i segretari di Cgil e Cisl di Catania Carmelo De Caudo e Maurizio Attanasio, intervenuti nel corso dell’assemblea, e la segretaria territoriale Uil Enza Meli, che ha coordinato.
“Cambiamento vero delle politiche industriali”
De Caudo, Attanasio e Meli dichiarano: “La nostra piattaforma unitaria di proposte poggia su una richiesta di cambiamento vero delle politiche industriali, economiche, sociali e occupazionali del nostro Paese. Ma è proprio dai territori che bisogna partire. Il sindacato chiede di riaprire il confronto con il Governo per discutere di contrasto all’inflazione e di aumento del valore reale di pensioni e salari. Vanno cambiate, tra l’altro, le procedure standard di adeguamento annuale delle pensioni al costo della vita che non tengono conto di quanto città come Catania o Palermo siano già state massacrate dall’inflazione”.
“Rivendichiamo dalle istituzioni politiche – aggiungono gli esponenti sindacali – un’apertura vera al dialogo in materia di delega fiscale, di accelerazione nell’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, di misure per combattere l’emergenza-sicurezza e gli incidenti nei posti di lavoro. Sollecitiamo, inoltre, più risorse sulla Sanità e sulla Scuola, sugli enti locali e sulla ricerca, mentre chiediamo politiche industriali serie e il rinnovo dei contratti nazionali nei settori pubblici e privati”.
Le testimonianze di lavoratrici e lavoratori
Carmelo De Caudo, Maurizio Attanasio ed Enza Meli concludono: “Vogliamo far sentire forte la nostra voce, anche qui a Catania, e diffondere le nostre idee, le ragioni della protesta di lavoratori, pensionati, precari, giovani, donne, migranti, non autosufficienti e di quanti sentono bruciare sulla loro pelle il fuoco del disagio sociale. Serve tra l’altro regolamentare e controllare prezzi e tariffe, disponendo sanzioni esemplari per chi specula sulla pelle delle persone e delle famiglie”. Particolarmente significative, infine, le testimonianze di lavoratrici e lavoratori che hanno preso la parola nel corso dell’incontro sindacale. Sono intervenuti Giuseppe Santonocito, Fillea Cgil; Boris De Felice, Fiom Cgil; Angelo Melita, Spi Cgil, Elena Mancuso, Uil Fpl; Bruno Marano, Uilm; Omar dell’Ombra, Feneal Uil; Danilo Sottile, Fp Cisl; Giuseppe Famiano, Filca Cisl; Giuseppe Coco, Femca Cisl.