Il Garante per la protezione dei dati personali ha approvato il Codice di condotta per le attività di telemarketing e teleselling promosso da associazioni di committenti, call center, teleseller, list provider e associazioni di consumatori. Il Codice, però, non è attivo da subito: prima serve l’accreditamento dell’Organismo di monitoraggio (Odm), e la successiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Una fase tutt’ora in corso, e per la quale il Garante non comunica dei tempi. L’Odm è un organismo indipendente chiamato a verificare l’osservanza del Codice di condotta da parte degli aderenti e a gestire la risoluzione dei reclami.
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Cosa cambia con le nuove regole
Per assicurare il rispetto della normativa privacy “dal contatto al contratto” le società che aderiranno al Codice, si impegneranno ad adottare misure specifiche per garantire la correttezza e la legittimità dei trattamenti di dati svolti lungo tutta la “filiera” del telemarketing. Dovranno raccogliere consensi specifici per le singole finalità (marketing, profilazione, ecc.), informare in maniera precisa le persone contattate sulle finalità per le quali vengono usati i loro dati, assicurando il pieno esercizio dei diritti previsti dalla normativa privacy (opposizione al trattamento, rettifica o aggiornamento dei dati).
Sono state introdotte inoltre regole per contrastare il fenomeno del “sottobosco” dei call-center abusivi. Il Codice di condotta stabilisce infatti che nei contratti stipulati dall’operatore con l’affidatario del servizio dovrà essere prevista una penale o la mancata corresponsione della provvigione per ogni vendita di servizi realizzata a seguito di contatto promozionale senza consenso. Le società saranno tenute ad effettuare una valutazione di impatto nel caso svolgessero trattamenti automatizzati, compresa la profilazione, che comportano un’analisi sistematica e globale di informazioni personali. L’adozione del Codice di condotta da parte del Garante rappresenta un importante tassello nella lotta al telemarketing selvaggio considerata l’ampia adesione dimostrata dai principali operatori del settore che può facilitare la diffusione nel mercato di principi e misure a tutela dei consumatori.
Adoc: “Sanzionare il telemarketing selvaggio”
“Accogliamo positivamente l’approvazione del Codice di condotta da parte del Garante per la protezione dei dati personali per le attività di telemarketing e teleselling, seppur avvenuta in ritardo. Riteniamo che occorra rendere il codice più efficace, altrimenti è carta straccia”. È quanto affermato dalla presidente dell’Adoc, Anna Rea. Per l’Adoc è necessario prevedere sanzioni nei confronti dei soggetti che effettuano telemarketing selvaggio, telefonate moleste e insidiose che, spesso, nascondono delle vere e proprie truffe. “Non è sufficiente, infatti – ha proseguito Rea – l’aver previsto una penale, all’interno del codice di condotta, che riguarda solo i rapporti interni tra l’operatore e l’affidatario del servizio. Come Associazione dei Consumatori abbiamo sempre posto particolare attenzione alla tutela della privacy e siamo intervenuti contro comportamenti scorretti delle imprese di telemarketing e teleselling, lesivi dei diritti dei consumatori. A tal proposito – ha concluso la presidente dell’Adoc – sarebbe opportuno rafforzare i poteri del Registro delle Opposizioni e consentire una partecipazione nelle attività di monitoraggio e controllo anche dei rappresentanti delle associazioni dei consumatori”.